giovedì 14 febbraio 2013

I PRELATI


 

Da: “Elogio della Follia” di– Erasmo da Rotterdam

Anche i papi , i cardinali, i vescovi, già da molto tempo si dedicano a imitare con tutta serietà la vita dei regnanti, e quasi hanno superato i loro modelli. (1).
Se ciascuno di essi pensasse un poco di più al significato della veste di candido lino, simbolo di vita incorrotta, simbolo della profonda conoscenza del Vecchio e Nuovo Testamento.
Della pastorale cura del proprio gregge, e alla Croce, segno di vittoria su ogni passione umana, se questi vescovi pensassero a queste cose, e a molte altre cose simili, condurrebbero una vita grama e tormentata?
Viceversa fanno bene se badano a se stessi, per il resto affidano le pecorelle a Cristo, o ne incaricano i loro”fratelli” o vicari. Non ricordano più nemmeno il significato del loro nome di vescovo, che sta indicare lavoro, cure, attenzione. Si comportano da vescovi soltanto nell’arraffare  danaro,; allora non mancano certo di vigilanza, ne di attenzione.
Allo stesso modo se i cardinali riflettessero che sono i vicari degli Apostoli, e perciò si richiedono a loro le stesse virtù di quelli: che non sono padroni ma soltanto amministratori dei beni spirituali ed un giorno non lontano, dovranno render conto per filo e per segno della loro opera.

(1)   Non bisogna dimenticare quanto disse a proposito dei teologi, Erasmo, colpisce con la sua satira non i prelati in quanto tali, ma gli indegni che accaparravano cariche e benefici ecclesiastici, senza vocazione né sacerdotale, né pastorale.

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