venerdì 26 luglio 2013

IL REGNO POLITICO



Il Signor deputato si presenta a Belzebù, questo stupito da tanto coraggio, gli chiede “Che fai tu nel mio regno, non sai che sei nel paese della perdizione, e che non potresti più ritornare?”,
“Signore delle tenebre,balbettò l’illustre politico mi rivolgo a Lei, perché, la sua astuzia è conosciuta e sono sicuro che il mio obiettivo col suo aiuto verrà raggiunto”.
Belzebù lo guardo negli occhi, poi diede un’occhiata alla sua anima, la persona non era poi male, di fregature ne aveva date tante, traspariva ambizione, era falso e spergiuro, un vero leader della menzogna.
Belzebù si avvicinò di più al grande fuoco dell’inferno, perché quell’umano gli trasferiva un grande gelo, ma nel contempo intravvedeva un grande affare. Poi con fare sornione e furbo di un diavolo di razza, gli disse: “Che mi puoi dare in cambio dei miei servigi, come vedi il tuo progetto è molto impegnativo e corro dei grandi rischi per la mia reputazione”. Il deputato sapeva cosa Belzebù voleva, tentennò un po’, poi sicuro di fare colpo gli offrì il suo branco, veri predatori di buona fede, trasformisti di grande rango, pronti a vendere la propria madre per un po’ di potere e di immagine. E gli li propose. “E tu cosa mi offri, disse Belzebù”. Il politico rispose con tanta veemenza che le fiamme dell’inferno esplosero provocando un grande boato.
“Ti offro tutto me stesso, abiterò con te all’inferno”. Belzebù fece due passi indietro, e poi con la saggezza di un vecchio diavolo, fece una piccola meditazione, vuoi vedere che questo è più diavolo di me, e mi vuol mandare in paradiso per prendere il mio posto! Senti replicò Belzebù: “Ti metterò a disposizione tutta la mia organizzazione terrestre, veri spacciatori di fango e di calunnie, professionisti di malaffare, e questo perché tu possa raggiungere il tuo scopo, ma un patto, e su questo non transigo, sta lontano dal mio regno perché qui non voglio ribaltoni. Questo signore della politica si svegliò dal suo sogno, e con un sorriso mefistofelico ebbe una visione, vide il grande rivale avvolto nella cacca del Mondo,mentre i suoi aguzzini, volti noti, ghignavano fregandosi le mani.

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