domenica 17 febbraio 2013

SIAMO STUFI DI MISERIA



La miseria è una condizione della vita, procurata dalla: bassezza, grettezza, e pochezza di una realtà intellettuale e di una morale povera, i cui effetti sono: grande indigenza e povertà, che portano a una persona a un’insieme di disgrazie dolorose e di patimenti atroci.
Siamo cittadini di uno strano paese, i cui regnanti si preoccupano di contarsi, ma questo non è cibo per chi ha fame. Tutte queste persone che gestiscono tutti nostri patimenti, perché non si uniscono per farli cessare? Forse perché con  il rosso o l’azzurro la fame cessa?
La vera miseria è che nessuno vuol far cessare questa miseria, perché la vera miseria sta”nel pensiero vago senza progetti umanistici, nei pensieri vuoti, i loro schiamazzi da comizio sono parole ricche di speranza, ma privi di realtà, che sanno che non manterranno mai.
Sono capaci di organizzare grossi festival per il popolo bevone e dormiente, ma non sono capaci di dare cultura alle masse, e tantomeno di regalare un piccolo libro a un fanciullo povero, che domani sarà il nostro futuro. E questa è miseria.
Siamo in miseria perché le nostre leggi, non sono leggi, ma accordi fatti da persone che non conoscono la miseria.
Sono in miseria anch’io perché ho lavorato come tutti una vita, per non essere stato capace di cambiare niente, e questa è miseria.  Siamo nati nudi e forse moriremo in mutande, e questo è miseria.
A questo disastro dell’umanità, ho acceso la mia piccola luce che è la mia guida, e dal mio piccolo scrigno della memoria, ho raccolto un piccolo pensiero, “se ai nostri cari ministri facessimo firmare un giuramento, non sulla costituzione, perché è fatta da uomini, ma sui comandamenti  divini dell’antica legge che cosi scrive:

“Ama il tuo prossimo come te stesso”, quindi se tu mangi anche l’altro deve mangiare.
“Non rubare” se sei un produttore di fame nel mondo, ravvediti, e sii prudente nell’emanazione delle tue leggi, perché la gente ha fame, e tanti sono in miseria.
“Non dire false testimonianze” , perché la colpa non sempre è dell’altro, e se così fosse, cambia la legge, perché la gente ha fame.
Questa è una vera legge perché  è “Divina”. Quindi anche tu prete , quando assolvi, pensaci, perché questo è genocidio.

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