Dio Padre stanco delle continue
lamentele dei suoi figli terrestri , decise di vederci chiaro. Anche perché ancora
sensibile dell’esperienza dolorosa fatta da suo Figlio, che lo inchiodarono ad
una croce.
Chiamo un Angelo, un diplomatico
del regno dei cieli e gli disse: “senti
gli uomini nelle loro preghiere si lamentano continuamente di subire continue
angherie da parte dei soliti sciacalli. Vai e riportami ordine su questo pianeta”. L’Angelo
raccolse le sue cose, e con un potente colpo di ali partì. Vide l’avvicinarsi
del pianeta terra, avvolto di un bel colore azzurro, e si commosse della
potenza del Buon Dio.
Si fermò sul palazzo delle
Nazioni Unite, e vi entrò, è sottinteso che gli uomini della vigilanza non lo
videro perché invisibile. Si mise a sedere al centro della grande sala, ed
ascoltò l’oratore di turno. Poi ne ascoltò un altro, poi un altro ancora, e
così di seguito, finche stanco del lungo viaggio si addormentò .Al suo
risveglio notò che le facce degli oratori
di turno cambiarono sempre colore, non l’avevano avvertito che sul pianeta Terra esistevano le varie razze.
Notò che il problema era sempre quello, “tu vuoi il mio petrolio” , “Hai invaso
il mio paese, quindi guerra”. L’Angelo non sapeva da che parte incominciare,
però capì una cosa che tutti parlavano di problemi nazionali, ma nessuno voleva
metterci mano per risolverli.
Da buon diplomatico si mise al
lavoro, e con l’arte magica di un Angelo si trasformò in un ricco Maragià,
vicino al palazzo vi era un canile entrò, e trasformò tutti gli animali in
cortigiani. La folla accorse a questo imponente corteo che transitava per le
vie della città, la polizia accorse sgomenta non essendo stata avvertita da questa imponente
manifestazione, avvertirono i loro capi, che a sua volta avvertirono i loro
capi di stato.
Le porte del grande palazzo si
aprirono, al loro passaggio, i danzatori davanti al corteo lanciavano fiori, mentre
altri portavano ceste piene di monete d’oro che lanciavano alla folla. Era uno
spettacolo dell’altro mondo, il Maragià, ossia l’Angelo dispensava sorrisi a
tutti. Si presentò a lui il presidente delle Nazioni Unite e lo invitò a
parlare a questa potente assemblea. La grande sala diventò improvvisamente
silenziosa, non battito di ciglio, e il Maragià prese la parola: “Signori il
mio regno è pieno di forzieri d’oro, però vedo che le vostre liti potrebbero
portare la distruzione del pianeta, quindi anche dei miei forzieri. Vi propongo
uno scambio il mio oro contro la vostra moneta di carta. Oro è sempre oro, come
si può dire di no ad un così vantaggioso scambio. I lavori di scambio ebbero
inizio e tutti furono pieni d’oro, soprattutto chi aveva stampato tanti pezzi
di carta chiamati danaro. In quel palazzo cessarono le discussioni perché la
loro moneta era oro e valeva quanto quello dell’altro. Gli stati erano pieni d’oro,
nonostante le tasche piene, qualcuno voleva essere più ricco dell’altro, e
incominciarono di nuovo le discussioni. L’Angelo non si scoraggiò, fece un’altra
magia, e tutto l’oro del mondo si
trasformò in pezzi di pietra. La morale dice: "chi troppo vuole nulla stringe."
E l’Angelo se ne tornò dal Buon
Dio.
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