Figlio delle stelle,
di umana forma forgiasti il tuo aspetto
e scendesti in un'astronave di carne
nel fisico universo.
Nel azzurro pianeta trovasti il fratello
incatenato dalla magica illusione.
Membra di terra portava,
smarrito il suo volto
dalle frenetiche corse di universi impazziti
lanciati nel cosmico spazio.
Silenziosa fu la luce che entrò nella tua forma,
tenera fu la sensazione, che carezzevole ti strinse,
provasti di nuovo il primo vagito,
e il caldo bacio della madre,
una lacrima ti bagnò l'impietrito viso
e di nuovo ti sentisti fanciullo.
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