domenica 21 luglio 2013

2) PERCHE' E' COSI' DIFFICILE TROVARE SE STESSI?

Ho sentito raccontare...
Sherlock Holmes arriva in paradiso. Gli angeli affollano i cancelli per incontrarlo, Dio in persona scende dal suo trono per dargli il benvenuto.
"Holmes," tuona il Signore, "abbiamo un piccolo mistero quassù, che forse tu ci aiuterai a risolvere. Adamo ed Eva sembrano scomparsi. Da secoli nessuno li ha più visti. Se potessi scoprirli". Holmes scruta con sguardo penetrante il gruppo di angeli venuto ad accoglierlo e punta il dito su due angioletti stupiti e tremanti. "Eccoli!" esclama.
Adamo ed Eva ammettono la loro identità: "Eravamo stanchi di essere al centro dell'attenzione, e della continua richiesta di autografi che ogni nuovo angelo ci chiedeva, "sbottano "ci siamo nascosti dietro questo semplice travestimento, e fino ad
oggi ci è andata bene, per secoli nessuno ci ha riconosciuto..ma questo segugio ci ha sorpresi!"
"Come hai fatto?" chiede il Signore meravigliato.
"Elementare, caro Dio, elementare commenta Holmes. Erano gli unici senza ombelico!".

Certo, conoscere se stessi è elementare. Non difficile. Non può esserlo. Devi solo disimparare alcune strategie. Per conoscere chi sei non devi imparare nulla, devi solo disimparare alcune cose.
Come prima cosa, devi disimparare a preoccuparti delle cose e degli oggetti, come seconda cosa, devi disimparare a preoccuparti dei pensieri; la terza cosa accade spontaneamente essere un testimone.
Lascia che te lo spieghi in questo modo... queste sono le tre cose che formano la tua vita. Alla periferia più esterna si trovano le cose, gli oggetti, il mondo, ciò che lo Zen definisce "il mondo delle diecimila cose". Alla periferia più esterna, alla circonferenza, esistono le cose, milioni di oggetti. Poi, tra il centro e la circonferenza , si trovano i pensieri, i desideri, i sogni, i ricordi, le immaginazioni della mente. Se il mondo è chiamato "il mondo delle diecimila cose", la mente dovrebbe essere chiamata "il mondo dei dieci milioni di pensieri".

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