I nostri pensieri possono scavare un solco profondo nella nostra coscienza, obbligandoci ad affrontare la necessità di scelta fra quello che si deve evitare e quello che dobbiamo coltivare, ed a considerare sempre più la nostra tremenda responsabilità nell’esercizio di un simile potere. Come già dicemmo, i pensieri sono cose reali ed anche assai possenti. Non dimentichiamo dunque, che noi generiamo questa realtà, di giorno in giorno e di ora in ora. Dobbiamo dunque gioire di questa nostra facoltà e trarne il massimo profitto quando ci troviamo di fronte a chi pena e soffre. Sovente, contro la nostra volontà, le circostanze ci impediscono di prestare aiuto materiale, ma non potrà mai sorgere il caso in cui non possiamo dare aiuto col pensiero, ed un risultato preciso non mancherà mai di seguire. L’amico per il momento potrà essere troppo compresso della propria sofferenza o troppo emozionato per ricevere ed accettare un suggerimento dall’esterno; ma verrà il momento il in cui il nostro pensiero- seme potrà penetrare e scaricarsi, ed allora vedremo l’effetto di tale magia. Grande è la responsabilità di chi usa un simile potere, ma non per questo dobbiamo scansare il nostro dovere. È pur vero che inconsciamente molti usano del potere del pensiero per il male. Ciò non può imporre a coloro che incominciano a comprendere le leggi della vita un obbligo maggiore di usarne coscientemente per il bene. Per questo abbiamo un criterio infallibile: usare sempre di questo potere in armonia col grande piano divino dell’evoluzione e per il sollievo dei nostri fratelli.
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