domenica 19 gennaio 2014
QUANTO COSTA ESSERE ONESTI
L'onestà è una banca dove sono custoditi i nostri valori. Ci hanno insegnato di non rubare, o dire false testimonianze, ossia ad essere sinceri. Per vivere in questo mondo, bisogna conoscere la sua lingua, non basta conoscere la sostanza di una cosa, ma devi conoscere i veri nomi della cosa. Se dico tassa sui rifiuti, tutti sanno cosa sia e tutti la capiscono e forse la pagano. Ma se dico Tares, qualcuno si chiede se è una mandorla esotica, e si corre il rischio che qualcuno dica "non mi piace", e non paga niente. Tassa sulla prima casa, troppo facile capire cos'è, bisogna chiamarla "imu", piccola o grande. Questi inventori di parole incrociate, se si guadagnano il pane truccando le parole, dovrebbero essere ricchissimi, perché la prima regola di un venditore furbacchione è quella di non far capire niente a un cliente di ciò che acquista. Questa non è onestà. Tutti corrono a pagare, ma pochi sanno cosa vanno a pagare. Bisogna chiedere soccorsi a commercialisti o Caf o ad altre organizzazioni, con supplementi di spesa e di tempo, e facendo lunghe file.. Ora hanno deciso di non mandare più a casa i bollettini postali ben scritti di ciò che è la cosa e quanto devi pagare per la cosa, e a chi devi pagare. Chi si vede la propria nonna,magari di 90 anni compilare un F24? Qualche luminare che ha consumato i calzoni sui banchi di scuola e non ha capito che essere chiari è una cosa semplice ed onesta e anche redditizia. Questi tizi non sanno cosa è la vita. I costi si diminuiscono solo mettendo le mani in tasca a chi continuamente alleggerisce le banche dei palazzi, proponendo idiozie a livello sociale.
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